Resistere al pifferaio magico

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura di un nuovo articolo di Luigino Bruni apparso il 29 Gennaio 2017, sul sito avvenire.it.
In questo nuovo articolo, l’autore si sofferma su come il capitalismo abbia modificato il suo baricentro etico: a differenza di quanto si è creduto per più di due secoli, ad essere benedetti da Dio, non sono più coloro che producono; oggi, i predestinati sono coloro che si dedicano al consumo, considerato un vero e proprio “piacere” in quanto non comporta alcun tipo di fatica o di sacrificio.
“L’economia di mercato è cresciuta e cresce grazie al consumo del territorio sacro, che, sconsacrato e trasformato in indifferenziato e anonimo spazio profano, è diventato nuovo terreno liberato per gli scambi commerciali. […] A essere “benedetto da Dio” non è più colui che produce, ma colui che consuma.[…] Il lavoro […] è diventato un mezzo per aumentare i consumi, grazie a una finanza sempre più amica del consumo e nemica del lavoro, dell’impresa e dell’imprenditore-lavoratore”.
“La fase del mercato che cresce offrendo merci a individui che sostituivano gli antichi culti collettivi con l’idolatria individuale di nuovi oggetti-totem, sta infatti progressivamente lasciando il posto ad una nuova fase di consumo comunitario, e quindi più religioso. L’individuo consumatore separato e isolato, adoratore di idoli dai quali è divorato, non sarà il protagonista dei mercati dei prossimi anni. Il mercato del futuro sarà sociale e pieno di storie. Non capiamo, ad esempio, la nuova stagione di sharing economy (“economia della condivisione” o, se si preferisce, “consumo collaborativo”), se non la leggiamo all’interno di questa nuova fase diversamente comunitaria della religione capitalistica.”
Qui, è possibile consultare l’intero articolo.
Buona lettura!
Ufficio Studi Mag