Le buone doglie della vita adulta

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’editoriale di Luigino Bruni apparso su Avvenire del 15 maggio, dal titolo “Nessun tetto di casa è alto abbastanza se non tocca il cielo“.
Si parla delle persone con forti vocazioni che crescono all’interno di comunità ideali o carismatiche, della crisi che possono trovarsi ad affrontare quando entrano nella fase della “maturità” della loro vocazione. Perché, dice Bruni, si ammalano se quella vocazione diventa l’unica dimensione identitaria.
“[…] la fioritura e i frutti maturi di una vocazione dipendono dalla possibilità che quella persona ha, fin dall’aurora del suo nuovo giorno, di sviluppare tutte le dimensioni della sua identità che è sempre multipla: nessun marito è solo marito, nessun artista è solo un artista, nessun religioso è soltanto un religioso. Nessun religioso è un buon religioso se è solo un religioso.
[…] Ogni vocazione per generare vita ha bisogno del tempo e dello spazio libero del maggese, di fiorire in campi diversi da quelli previsti, di dar vita a nuovi innesti e a nuove talee. Ogni giardino dove coltiviamo la nostra vita è troppo piccolo se non coincide con tutta la terra, nessun tetto di casa è alto abbastanza se non tocca il cielo.”
Potete leggere l’intero articolo qui.
Buona lettura!