La felicità è troppo poco

La felicità è troppo poco

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’articolo di Luigino Bruni apparso su Avvenire domenica.

Esso ci invita a riflettere sull’odierna ricerca della felicità, edonistica e difficilmente propensa alla rinuncia a favore della felicità degli altri, approccio che si sposa molto bene con l’economia contemporanea.

“La nostra civiltà ha messo la ricerca della felicità individuale al centro del proprio umanesimo, relegando sempre più sullo sfondo altri valori e la felicità degli altri – a meno che non siano un mezzo per aumentare la nostra felicità. [..]

Per l’economia, il mondo è abitato soltanto da persone che vogliono soddisfare al massimo la propria felicità [..] Da questa prospettiva, che domina l’economia e sempre più la vita, non è quindi possibile scegliere di ridurre volontariamente la nostra felicità. Solo gli stupidi, si pensa, decidono intenzionalmente di ridurre il proprio benessere.

Questa descrizione delle scelte umane riesce a spiegare molte cose, ma è inutile o fuorviante quando dobbiamo spiegare quelle poche, ma decisive scelte dalle quali dipende quasi tutta la qualità morale e spirituale della nostra vita.

Potete leggere l’intero articolo qui.

Buona lettura!