La seria felicità delle lacrime

La seria felicità delle lacrime

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’articolo di Luigino Bruni “La seria felicità delle lacrime” apparso su Avvenire l’11 ottobre.

La felicità promessa dalle beatitudini non è quella promossa e promessa dalla nostra cultura. Quella delle beatitudini ha poco a che fare col piacere, non è il buon (eu) demone (daimon), fiorisce dal dolore. (..)

La beatitudine che si trova dentro il pianto si chiama consolazione: “Saranno consolati”. La parola greca che noi traduciamo con ‘consolazione’ è parakaleo, che indica la figura di chi sta vicino alla vittima, come un avvocato, per difenderla dal suo accusatore. La beatitudine consiste allora nel fare l’esperienza dell’arrivo di una consolazione. (..)

Una prima consolazione la incontriamo nell’esperienza di poter piangere. La sofferenza inconsolabile è quella che non riesce più (o ancora) a piangere. (..)

C’è poi un’altra forma di consolazione-beatitudine. È quella che nasce dal poter piangere insieme a qualcuno che accompagna il nostro dolore. Com-piangere, con-patire, è una forma speciale di felicità.

Potete leggere l’intero articolo qui.

Buona lettura!