Le leggi, come le vesti, si fanno spesso strette e logore

Le leggi, come le vesti, si fanno spesso strette e logore

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’editoriale di Luigino Bruni apparso su Avvenire del 27 settembre, dal titolo “La persecuzione del «non-ancora»” che parla della giustizia e del suo continuo rigenerarsi, grazie a coloro che hanno il “dono di vedere, soffrire e lottare per una giustizia che non è ancora riconosciuta come tale dalla società nella quale vivono.”

“La maggioranza delle persone formulano il loro giudizio di giustizia o ingiustizia in base allo scarto tra quanto osservano e la giustizia già codificata nelle leggi o nelle consuetudini di un popolo.”

“L’esperienza della giustizia e dell’ingiustizia, poi, oltre a informare il nostro comportamento può portarci ad agire per ridurre o eliminare l’ingiustizia attorno a noi.”

“”Non è giusto”, ripetuto da individui e da comunità, è il primo motore di ogni allargamento degli orizzonti della giustizia e quindi dell’umanità.”

Ci sono persone che hanno il dono di vedere, soffrire e lottare per una giustizia che non è ancora riconosciuta come tale dalla società nella quale vivono.”

“La giustizia del non-ancora è fondamentale per lo sviluppo morale dei popoli, come sono fondamentali i profeti. Dietro ogni diritto che oggi è riconosciuto e tutelato c’è qualcuno che ieri ha sofferto per la sua assenza, che si è indignato ed è stato male per quell’ingiustizia non considerata ancora tale. (..)

È così che cresce il senso morale di tutti, che si sposta in avanti il confine della giustizia.”

Potete leggere l’intero articolo qui.

Buona lettura!