Parola, espressione di verità

L’Ufficio Studi Mag vi propone la lettura dell’editoriale di Luigino Bruni apparso su Avvenire il 17 maggio scorso, sul tema della parola e della necessità che questa sia sempre espressione di verità.
“Per ogni persona che parla, soprattutto quando parla e scrive pubblicamente, deve arrivare il momento in cui chiedersi: ‘a chi sto, veramente, parlando? per chi sto, veramente, scrivendo? e che posto ha la verità nella mia parola?’ Sentire l’urgenza dell’onestà della parola è una tappa fondamentale nella vita di chi parla e scrive, e quindi praticamente nella vita di tutti; perché è sempre forte la tentazione di usare e strumentalizzare la parola e sganciarla dall’umile e difficile verità, zittire l’unico ‘spirito’ vero per adorare gli spiriti falsi e mortiferi degli idoli.
[…] La gratuità della vita, del cuore, dell’anima è sempre gratuità della parola. Se si perde contatto con la verità della parola e delle parole si perde contatto con la verità della vita, e quindi tutto diventa strumentale, utilitaristico, ‘economico’, proprio come le teologie dei suoi amici, false perché senza gratuità. E così, quando proviamo a chiamare le cose, gli altri, noi stessi per nome, ci torna indietro soltanto una eco muta.
Qui ci si apre un orizzonte di grande significato. Capiamo, ad esempio, perché molte persone hanno perso la vita quando, sotto tortura (come e più di Giobbe) si sono rifiutate di dire parole (rinnegare la propria fede, tradire un amico) che le avrebbero salvate ma avrebbero tradito qualcosa di più grande e di sacro: la loro verità dentro le verità custodite dalle parole.”
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