Loredana Aldegheri di Mag prende parola all’Inaugurazione dell’Ass. YermaNdem di Verona

• La conoscenza o meglio la relazione con il villaggio N’dem (Senegal) è nata grazie alla regista italo-africana Serena Sartori nel 2004. Allora la Mag stava co-progettando un programma europeo che abbiamo chiamato ECCOMI! Economia di Condivisione e Microcredito. Un progetto che registrava un fatto nuovo per l’occidente: dall’idea di benessere progressivo alla nascita di nuove povertà. Povertà che colpivano non solo immigrati e senza fissa dimora, ma la stessa classe media (ho visto piangere all’ufficio microcredito persone con abiti griffati che, avendo perso il lavoro in due nella famiglia, non erano più capaci di provvedere all’autosussistenza e dovevano chiedere aiuto ma si vergognavano a farlo).
• Nell’andare alle radici di quella che via via è diventata una crisi epocale (conclamata ufficialmente a Wall Street nel 2008) sentivamo l’esigenza di trovare ispirazione per il nostro agire anche fuori di noi, in mondi differenti (es. Africa) ove si stava affermando un modello di auto sviluppo locale driblando la globalizzazione o la passivizzazione e radicandosi profondamente nell’umano e soprattutto in una economia, ovvero in una materialità non scissa dalla spiritualità.
• Ricordo una frase di Babacar che disse: “Il lavoro da noi sufi è preghiera” e in un viaggio presso i frati Camaldolesi del Garda Aissa (la moglie) mi disse: materialità e spiritualità “sont la même chose” a N’dem.
• Lo scambio con N’dem posso dire che ha irrobustito la Mag e che continua a irrobustire il nostro agire all’insegna di ciò che noi abbiamo tradotto con “la vita alla radice dell’Economia” e questa idea, tra fatiche e slanci, costeggia il nostro quotidiano lavoro Mag.
• Oggi la Casa Comune ospita il momento inaugurale dell’ass. YermaNdem con la presenza di Yangonè figlia di Babacar e Aissa. Un luogo di rilancio dello scambio tra Verona e il Senegal grazie alla tessitura delle decine di studentesse di Scienze dell’Educazione, della Prof. Rosanna Cima e del “ponte storico” con N’dem, Daniele Giacomazzi.
• La conoscenza o meglio la relazione con il villaggio N’dem (Senegal) è nata grazie alla regista italo-africana Serena Sartori nel 2004. Allora la Mag stava co-progettando un programma europeo che abbiamo chiamato ECCOMI! Economia di Condivisione e Microcredito. Un progetto che registrava un fatto nuovo per l’occidente: dall’idea di benessere progressivo alla nascita di nuove povertà. Povertà che colpivano non solo immigrati e senza fissa dimora, ma la stessa classe media (ho visto piangere all’ufficio microcredito persone con abiti griffati che, avendo perso il lavoro in due nella famiglia, non erano più capaci di provvedere all’autosussistenza e dovevano chiedere aiuto ma si vergognavano a farlo).
• Nell’andare alle radici di quella che via via è diventata una crisi epocale (conclamata ufficialmente a Wall Street nel 2008) sentivamo l’esigenza di trovare ispirazione per il nostro agire anche fuori di noi, in mondi differenti (es. Africa) ove si stava affermando un modello di auto sviluppo locale driblando la globalizzazione o la passivizzazione e radicandosi profondamente nell’umano e soprattutto in una economia, ovvero in una materialità non scissa dalla spiritualità.
• Ricordo una frase di Babacar che disse: “Il lavoro da noi sufi è preghiera” e in un viaggio presso i frati Camaldolesi del Garda Aissa (la moglie) mi disse: materialità e spiritualità “sont la même chose” a N’dem.
• Lo scambio con N’dem posso dire che ha irrobustito la Mag e che continua a irrobustire il nostro agire all’insegna di ciò che noi abbiamo tradotto con “la vita alla radice dell’Economia” e questa idea, tra fatiche e slanci, costeggia il nostro quotidiano lavoro Mag.
• Oggi la Casa Comune ospita il momento inaugurale dell’ass. YermaNdem con la presenza di Yangonè figlia di Babacar e Aissa. Un luogo di rilancio dello scambio tra Verona e il Senegal grazie alla tessitura delle decine di studentesse di Scienze dell’Educazione, della Prof. Rosanna Cima e del “ponte storico” con N’dem, Daniele Giacomazzi.