Parte la 2a ed. dell’African Summer School

Parte la 2a ed. dell’African Summer School

È stata lanciata ieri a Montecitorio a Roma la 2a edizione dell’African Summer School, promossa dall’ass. Africa’s Friend e di cui Mag è partner. Pubblichiamo il comunicato stampa con il resoconto della giornata e l’intervento di Mag.

Qui è possibile scaricare IL MANIFESTO DELL’EDIZIONE 2014 e LA BROCHURE CON TUTTE LE INFO.

PER INFO:

Segreteria African Summer School:
e-mail: info@africansummerschool.org
tel: + 39 346 228 22 54 (dott. Fortuna Ekutsu Mambulu); +39 340 318 90 14 (dott.ssa Laura Fregi)
www.africansummerschool.org

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African Summer School: un ponte Italia – Africa, per accompagnare il lavoro italiano all’estero

ROMA – 13.05.2014: «In un contesto socio-economico in cui aumentano la disoccupazione e le ore di cassa integrazione, siamo fortemente convinti che tutti i cittadini debbano porsi in gioco per consentire all’Italia di ripartire, puntando l’attenzione anche sulle attuali potenzialità dei mercati africani. Con African Summer School, la nostra associazione intende apportare il proprio contributo a questa sfida, istituendo un percorso formativo atto a trasferire ai giovani italiani e stranieri delle competenze interculturali e imprenditoriali in grado di assicurare loro un’agevole navigazione nei mercati africani. In sostanza, ci prefiggiamo di essere una regia e un ponte capace di accompagnare in Africa il know-how e il lavoro italiano».  A sostenerlo, durante la conferenza stampa svoltasi nella sala stampa della Camera dei Deputati per il lancio della campagna delle iscrizioni alla seconda edizione di African Summer School / Business incubatore 4 Africa, è stato il Direttore della Summer School dott. Fortuna Ekutsu Mambulu.

Presente all’incontro, Prosper Nkenfack, il Presidente dell’associazione promotrice della scuola estiva patrocinata e sostenuta per il secondo anno consecutivo dal Comune di Verona (Assessorato alle Pari Opportunità) e dai Dipartimenti “TESIS” e “Scienze della vita e della riproduzione” dell’Università degli Studi di Verona, ha invece rilevato lo spirito che guida l’iniziativa: «L’associazione Africasfriends nasce con l’intento di ricongiungere le diversità e di sostituire il termine “spettatore” con quello di “protagonista”.

A dare lustro all’evento moderato dal giornalista Stephen Ogongo di “Africa News”, la presenza eccezionale dell’Ambasciatrice Sudafricana dott.ssa Nomatemba Tambo e della Deputate del Partito Democratico Laura Garivini e Alessia Rotta, che sono state poi ufficialmente invitate a partecipare alla cerimonia d’inaugurazione della seconda edizione della scuola estiva, che si terrà il 3 agosto 2014 a Verona.

«Per conoscere veramente l’Africa e capirne le potenzialità in termini di scambi culturali ed economici, è dunque necessario un cambio di prospettiva. L’African Summer School propone proprio questo», sottolinea l’Onorevole Garavini.

La conferenza stampa ha coinvolto anche figure accademiche come l’antropologa Gabriella Spedini, già docente all’Università “La Sapienza” di Roma, e alcuni rappresentanti dei partner del progetto formativo.

Pierpaolo Bessio, del Gruppo Banco Popolare, che sin dalla prima edizione apporta un considerevole contributo all’iniziativa di formazione imprenditoriale, evidenzia come «la valorizzazione del sapere africano, traendo spunto dalle eccellenze italiane» costituisca «una sfida da condividere per apportare un’innovazione giovane e dinamica nei mercati  africani».

Lucia Perina, recentemente confermata Segretaria Generale della UIL Verona che sostiene per il secondo anno consecutivo African Summer School tramite erogazioni liberali, ha ribadito come «il risultato della prima esperienza è stato straordinario, avendo coinvolto cinquanta giovani di etnie globali».

«Sosteniamo i valori dell’integrazione, della cooperazione e del lavoro su cui l’African Summer School si fonda, accogliamo il dialogo tra culture differenti e la costruzione identitaria delle seconde generazioni, sviluppiamo le eccellenze italiane come modelli di riferimento verso le realtà africane», sottolinea invece Alberto Sera, Consigliere Delegato del Patronato ITAL Nazionale che – come la UIL Verona – ha deciso di continuare a sostenere finanziariamente l’iniziativa.

L’altro partner chiave, MAG Verona, che «nella sua storia ha accompagnato alla nascita oltre 870 imprese sociali di territorio e di comunità», è stato invece rappresentato da Paolo Dagazzini,  tra i consulenti che dal gennaio 2014 stanno accompagnando l’incubazione del miglior progetto vincitore del concorso “Business incubator 4 Africa” della prima edizione della scuola.

African Summer School intende favorire una nuova concezione del continente africano in Italia tramite la valorizzazione del sapere prodotto dagli intellettuali africani; i percorsi formativi sono interculturali e beneficiano anche dalla presenza di docenti italiani. Traendo spunti preziosi dalle eccellenze italiane di piccola e media impresa, la scuola intende apportare innovazione nei mercati africani con la promozione di una nuova imprenditoria giovanile e dinamica. Infatti, due saranno i temi principali che accompagneranno il percorso formativo dei partecipanti: “Storia generale dell’Africa” e “Afro-business”, materie che coinvolgeranno rispettivamente il professor José Do-Nascimento (storico e politologo) e l’imprenditore e attivista per il rinascimento africano Mawuna Koutonin (uno dei blogger più influenti sul continente: www.siliconafrica.com).

Iniziata con la conferenza stampa di cui sopra, la campagna per le iscrizioni alla scuola – presentata dalla dott.ssa Laura Fregi (Responsabile sviluppo ed organizzazione di A.S.S.) – si concluderà il 13 giugno prossimo. Gli iscritti, a cui è richiesta una minima quota di partecipazione (280 euro per tutta la settimana formativa, comprensivi di vitto e alloggio), saranno valutati dal Comitato di selezione della Summer School, che individuerà i 50 candidati idonei a svolgere l’intenso percorso formativo dal 4 al 10 agosto a Villa Buri, prima d’intraprendere la successiva fase di tre mesi in cui saranno impegnati nella stesura di elaborati finali (tesine umanistiche o business-plan) che consentiranno loro di ottenere gli attestati di frequenza.

African Summer School, in questa seconda edizione, è realizzata insieme a una ventina di partner locali e nazionali.

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Pubblichiamo l’intervento di Mag Verona:

– Sono qui in rappresentanza della Mag di Verona, della quale sono un consulente e un socio lavoratore; Mag significa “Mutua per l’Autogestione”, e infatti la Mag è una società di mutuo soccorso che da oltre 35 anni sostiene pratiche di autogestione e di economia sociale, tanto che nella sua storia ha accompagnato alla nascita oltre 870 imprese sociali di territorio e di comunità negli ambiti dei servizi di cura, della cultura e dell’arte, della educazione e della formazione, dell’inclusione, della tutela ambientale, dell’enogastronomia, del turismo sociale, dell’agricoltura biologica, del piccolo artigianato di qualità, della cura, tutele e rivitalizzazione dei Beni Comuni e in molti altri settori, spesso innovativi.

È anche per questo che ci siamo appassionati fin dal primo incontro al progetto della African Summer School dato che da subito ci siamo resi conto che si tratta di un’iniziativa che scommette sulle potenzialità di donne ed uomini di diverse culture con il desidero di costruire delle imprese di autosviluppo in Africa, capaci di mettere a valore le originalità storiche, culturali e antropologiche di cui è ricco questo continente.

Non poteva quindi che essere un piacere portare alla Summer School le competenze di Mag, volte a implementare ed a focalizzare idee autoimprenditive capaci di radicarsi in processi e strumenti che si inseriscono virtuosamente nelle culture locali e nelle relazioni comunitarie di quei contesti; tanto più in considerazione del fatto che apprezziamo particolarmente l’impegno dei coordinatori di questa Scuola ad intercettare i desideri di chi intende sviluppare  un’imprenditività interculturale basata su moventi diversi dal mero profitto.

Una riprova di quanto detto ci viene anche dall’accompagnamento, che stiamo conducendo, del progetto vincitore della prima edizione dello scorso anno: un’iniziativa di due giovani, una italiana e un togolese, che stanno costruendo con determinazione un’impresa che muove dall’aver individuato un bisogno della comunità in cui si svilupperà e dall’aver sognato e ideato un sistema per rispondervi, generando al contempo un buon lavoro per loro, ma anche per altri e altre residenti in quel contesto.

È questo il grande portato, e la grande sfida, dell’Economia Sociale che, riscoprendo la radice stessa dell’agire economico, costruisce benessere per un territorio in cui sa radicarsi e contribuisce a ricostruire il tessuto sociale di una comunità. In Africa come anche in Europa ed in Italia, dove vediamo quotidianamente la nascita ed il fermento di tante iniziative autogestite che vanno in questo senso, che vivificano un Terzo  Settore che è sempre meno, se mai lo è stato, “Terzo”. È questo un mondo, e un modo economico, basato sulla reciprocità e la cooperazione, che con autorità sempre maggiore sta affermando il proprio ruolo nella generazione della felicità collettiva.

Di questo sta dando atto anche l’Europa con le sue istituzioni, che ha rilevato che le Imprese Sociali, come quelle di fatto promosse dalla Summer School, “recano un apporto importante alla società e sono un elemento chiave del modello sociale europeo”, e qui cito un’importante relazione del CESE del 2011. È un’economia questa che segue logiche diverse da quelle dominanti, che risponde ai bisogni delle persone piuttosto che crearli, e che oramai occupa il 4,5% della popolazione attiva europea e che da sola genera il 10% della ricchezza dell’eurozona, dimenticando per un momento il benessere non monetario che nel frattempo costruisce.

Sono fatti, questi, importanti, che secondo noi segnano l’alba di un cambiamento che non può essere ignorato, e che dovrebbe orientare la Politica, nel senso alto del termine, che dovrebbe contribuire a costruire un ecosistema favorevole a queste esperienze creative, anche sostenendo progetti come quello dell’African Summer School.

Concludo brevemente complimentandomi con tutti i giovani che si stanno dando da fare per portare avanti il bellissimo progetto dell’African Summer School per quanto hanno saputo costruire fino ad oggi, incoraggiandoli a continuare sulla strada che stanno tracciando; ma soprattutto desidero ringraziarli per aver coinvolto me e Mag in questa splendida avventura. –