ECONOMIA DI CONVERSIONE

In occasione della 87a Giornata Mondiale del Risparmio
26 Ottobre 2011
La conversione riguarda lo spirito e riguarda la materialità. Due mondi che abbiamo bisogno di ricongiungere affinché l’economia e soprattutto il sistema finanziario ritrovino la strada del sostegno alla vita e ai viventi.
L’economia di conversione sposta il focus dal consumismo diffuso e dall’arricchimento di pochi all’essenziale, al benessere di tanti. Si concentra su una aggiornata solidarietà.
L’economia di conversione non separa pubblico e privato, né avvinghia l’uno sull’altro, ma semmai supera la troppo conosciuta reciproca strumentalità per fare spazio ad una trasparente interdipendenza tra i due ambiti.
Concretamente, le politiche dell’economia di conversione realizzano uno sviluppo equo e solidale: oltre la crescita e oltre la decrescita, con azioni di:
1. Redistribuzione della ricchezza attraverso un’imposta patrimoniale sui beni diversi dalla prima casa e un’imposta sulle transazioni finanziarie (vedi campagna zerozerocinque in atto www.zerozerocinque.it).
2. Redistribuzione del lavoro. Dato che il 10% circa delle forze lavoro sono disoccupate, e il 90% delle forze lavoro sono superoberate: c’è, sul tempo al lavoro, la possibilità di un patto tra le generazioni.
3. Riconversione ecologica nei servizi di trasporto, nell’energia, nel riscaldamento e soprattutto nella produzione agricola, alimentare, con una ritrovata cura del suolo ad ogni livello geologico.
4. Sostegno e rilancio dei Beni Comuni tra cui il denaro, il lavoro autorganizzato e cooperativo, il lavoro domestico e di cura.
5. Reddito sociale per disoccupati di lunga durata per formazione, riqualificazione e autoimpiego, e borse lavoro ai giovani che intraprendono in prima persona e con altri e altre;
6. Recupero dei centri storici, creazione di parchi urbani e messa a disposizione di ambienti pubblici per attività, botteghe artigiane, sedi ricreative e spazi associativi.
7. Sostegno ad interventi culturali, musicali, artistici diversi dai mega-eventi, favorendo che tali passioni, specialmente nelle giovani generazioni, diventino lavoro e reddito.
8. Recupero, riciclo, riuso dei beni ad ogni livello, per evitare sprechi, rifiuti, eccessi, ma anche per rispetto delle cose e del loro intrinseco valore materiale e spesso creativo. Recupero e aggiornamento dei vecchi mestieri sia di origine femminile che maschile.
Loredana Aldegheri
Mag Verona